Christian Fogarolli

Christian Fogarolli, Recycled Brain, 2020. Plastica riciclata e filati naturali, cm 280 × 190.
Christian Fogarolli, Recycled Brain, 2020. Plastica riciclata e filati naturali, cm 280 × 190.

In un tempo di emergenza sanitaria globale caratterizzato da isolamento sociale, la connessione tra l’individuo il suo ecosistema è sempre più a rischio. 

L’opera Recycled Brain si basa sull’attuale problematica del rapporto tra individuo e ambiente, in modo più specifico si focalizza e pone l’attenzione su come un ambiente degradato, inquinato e contaminato può agire negativamente sull’attività cerebrale umana. La dispersione e l’accumulo di prodotti plastici nell’ambiente è una delle principali cause dei problemi legati all’habitat naturale e antropizzato. Questo inquinamento interessa l’aria, il suolo, i fiumi, i laghi e gli oceani e le sue conseguenze si riversano a livello cerebrale e sulla salute di tutte le specie del pianeta. Il lavoro realizzato è una grande opera tessile composta da filati ottenuti dalla lavorazione di plastica riciclata nel tentativo di unire tradizioni millenarie, l’unicità della manifattura italiana e l’espressione artistica del presente. 

Il soggetto, rappresentato da trama e ordito, si ispira a un’immagine anatomica e scientifica del cervello dell’artista generata in seguito a risonanza magnetica (MRI) sul corpo dell’autore. Gli elementi scientifici della ricerca, della sperimentazione dei materiali utilizzati e del soggetto rappresentato, favoriscono la diffusione del sapere scientifico, della vita umana, animale e vegetale sulla terra. In fondo l’encefalo umano è responsabile della gran parte dei cambiamenti che avvengono nel pianeta: può creare un’opera d’arte e anche inquinare l’ambiente. Entrambe queste azioni sono generate da una magica e ancora poco chiara alchimia che avviene all’interno di questo organo.